Lo sai che mangiare questi cibi aumenta il rischio di tumori? Ecco la lista completa

Alcuni alimenti comunemente presenti nella dieta occidentale sono legati da numerosi studi scientifici a un possibile aumento del rischio di sviluppare diversi tipi di tumori. L’incidenza di queste patologie può essere influenzata sia dalla quantità che dalla frequenza di consumo di certi cibi, sia dal tipo di sostanze prodotte nei processi di lavorazione, conservazione e cottura. Comprendere quali sono i principali alimenti sotto osservazione e i meccanismi tramite cui possono agire è fondamentale per poter compiere scelte alimentari più consapevoli orientate alla prevenzione oncologica.

Carni lavorate, carni rosse e conservanti

Le carni lavorate, come salsicce, hot dog, prosciutto, bacon e salumi, sono da tempo indicate tra i maggiori fattori di rischio alimentare per l’insorgenza di tumori, in particolare a carico del colon-retto e dello stomaco. Il motivo principale risiede nella presenza di nitriti e nitrati, conservanti utilizzati nell’industria alimentare che in condizioni di alte temperature di cottura possono dare origine a nitrosamine: queste sono sostanze riconosciute come fortemente cancerogene per l’uomo, inserite nel Gruppo 1 della classificazione IARC delle sostanze cancerogene.

Anche le carni rosse come manzo, maiale e agnello devono essere consumate con moderazione. Un eccesso espone al rischio di tumori, soprattutto per quanto riguarda il colon e il retto. Il problema non è solo relativo alla composizione della carne stessa, ma anche ai prodotti chimici potenzialmente formati durante cotture ad alte temperature (griglia, barbecue, frittura), come ammine eterocicliche (HCA) e idrocarburi policiclici aromatici (PAH), che possono modificare il DNA delle cellule umane e favorire l’insorgenza di cellule tumorali.

  • Esempi di carni lavorate: salame, wurstel, mortadella, pancetta, insaccati vari
  • Esempi di carni rosse: bistecca di manzo, arrosto di maiale, costolette di agnello

Alimenti ultralavorati

Negli ultimi anni la ricerca ha confermato il ruolo degli alimenti ultralavorati nell’aumentare il rischio di sviluppare tumori. Questi prodotti includono snack confezionati, merendine industriali, pasti surgelati precotti, bevande zuccherate e molte preparazioni tipiche del fast food.

In questi cibi si riscontrano spesso:

  • Grassi saturi e zuccheri raffinati, che promuovono processi infiammatori cronici a livello cellulare e predisposizione a malattie neoplastiche.
  • Additivi come coloranti, conservanti e aromi artificiali, alcuni sospettati di avere effetti negativi a lungo termine sulla salute.
  • Acrilamide, sostanza che può svilupparsi durante la lavorazione e la cottura ad alte temperature degli alimenti ricchi di amido (ad esempio, patate fritte, chips, alcuni cereali da colazione e prodotti da forno).

L’assunzione regolare di alimenti ultralavorati è associata anche a obesità e diabete, patologie che rappresentano ulteriori fattori di rischio per molti tumori.

Processi di cottura e contaminanti alimentari

I processi di cottura che prevedono temperature elevate possono determinare la formazione di numerosi composti cancerogeni, anche nei cibi altrimenti considerati sicuri. Tra questi:

  • Grigliatura e barbecue: carni o pesce cotti alla griglia sviluppano facilmente HCA e PAH, sostanze cancerogene per l’uomo.
  • Frittura: i cibi amidacei fritti (come patatine e crocchette) possono contenere elevate concentrazioni di acrilamide, collegata direttamente al danno del DNA.
  • Cibi troppo cotti: l’annerimento delle superfici (come nelle carni abbrustolite o pane e pizza bruciacchiati) indica la presenza di composti dannosi.

Un ruolo non trascurabile è inoltre svolto dai contaminanti naturalmente presenti in alcuni alimenti o dovuti a scorretta conservazione:

  • Aflatossine, micotossine prodotte da muffe che possono svilupparsi su cereali, frutta secca e legumi mal conservati. Le aflatossine sono considerate uno dei più potenti agenti cancerogeni naturali, implicate soprattutto nei tumori al fegato.

Altri cibi e sostanze da limitare

Oltre ai prodotti già evidenziati, alcuni altri alimenti e sostanze sono stati segnalati per la loro possibile associazione con lo sviluppo di tumori:

  • Latticini e formaggi grassi: il loro eccesso può favorire alcune forme tumorali, anche se i dati sono ancora oggetto di studio e discussione scientifica.
  • Zuccheri semplici e carboidrati raffinati: un consumo elevato comporta un aumento del rischio indiretto, specialmente attraverso sovrappeso, insulino-resistenza e stati infiammatori conseguenti.
  • Alcol: l’alcol etilico è un noto agente cancerogeno ed è correlato a diversi tipi di tumore (bocca, gola, esofago, fegato, seno e altri); il rischio aumenta proporzionalmente alla quantità consumata.

Consigli pratici per ridurre il rischio attraverso l’alimentazione

  • Limitare le carni processate e preferire fonti proteiche fresche e poco lavorate come pesce, pollo, legumi e uova.
  • Consumare carni rosse con moderazione e scegliere cotture delicate a bassa temperatura, evitando la carbonizzazione.
  • Ridurre l’apporto di zuccheri raffinati, snack confezionati, farine bianche e prodotti da forno industriali.
  • Privilegiare un’alimentazione ricca di frutta, verdura, cereali integrali e alimenti freschi, preferendo la stagionalità e la varietà per un migliore apporto di antiossidanti e fibre protettive della mucosa intestinale.
  • Moderare il consumo di alcolici, rispettando le linee guida nazionali e internazionali.
  • Controllare la conservazione degli alimenti per evitare la formazione di muffe tossiche, specialmente nei prodotti a base di cereali e frutta secca.

Le evidenze disponibili confermano che le nostre abitudini alimentari possono influenzare in modo significativo la probabilità di sviluppare tumori. Far scelte consapevoli significa, quindi, ridurre al minimo il consumo di cibi processati, grassi e zuccheri raffinati, adottando metodi di cottura delicati e controllando sempre la qualità e la conservazione dei prodotti. L’alimentazione, associata a uno stile di vita sano, diventa così un potente alleato nella prevenzione oncologica.

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