L’uso improprio del gel igienizzante può comportare una serie di conseguenze negative per la salute della pelle e dell’organismo, spesso sottovalutate nell’uso quotidiano. Sebbene molti considerino questi prodotti una soluzione pratica ed efficace per la prevenzione contro virus e batteri, un impiego eccessivo o scorretto ne compromette l’utilità e può persino favorire l’insorgere di altri problemi.
Consequenze sull’equilibrio cutaneo
I gel igienizzanti, soprattutto quelli a base alcolica, sono progettati per eliminare patogeni dalle mani con rapidità, ma un uso ripetuto ed esagerato finisce per danneggiare il film idrolipidico che protegge la pelle. La barriera cutanea si indebolisce, lasciando spazio a secchezza, dermatiti, pruriti e fenomeni di escoriazione. Questi disturbi sono più evidenti in persone con la pelle naturalmente sensibile o secca, dove il rischio di piaghe, vesciche e infiammazioni cutanee aumenta notevolmente.
Un aspetto spesso trascurato riguarda l’equilibrio batterico presente sull’epidermide. L’epidermide è colonizzata da una vasta gamma di microrganismi benefici che contribuiscono a difendere il corpo da agenti patogeni esterni. L’uso indiscriminato di igienizzanti può alterare questo ecosistema, favorendo la proliferazione di agenti dannosi e la comparsa di infezioni e reazioni allergiche. In più, i batteri che sopravvivono ai disinfettanti possono sviluppare meccanismi di resistenza, rendendo questi prodotti meno efficaci.
Rischi sistemici e tossicità
L’assunzione accidentale, l’inalazione prolungata o l’assorbimento cutaneo di prodotti a base di etanolo, isopropanolo o perossido di idrogeno può portare a problematiche sistemiche più serie, che vanno dalle irritazioni delle mucose a disturbi gastrointestinali, fino ad arrivare in casi estremi a complicanze gravi come l’embolia della vena porta. In particolare, bambini e persone fragili sono più esposti a questi rischi. Durante la pandemia, ad esempio, si è registrato un aumento notevole di casi di intossicazione dovuti all’uso diffuso di disinfettanti, specialmente nei più piccoli.
- Dermatiti da contatto: manifestazioni frequenti soprattutto in chi utilizza frequentemente gel alcolici senza proteggere la pelle fra un’applicazione e l’altra.
- Irritazioni delle mucose: se il prodotto viene accidentalmente portato agli occhi o ingerito, può causare bruciore, nausea o vomito.
- Reazioni allergiche e infiammazioni croniche: specie in soggetti atopici o con predisposizione a patologie cutanee, può facilitare la comparsa di eczemi persistenti e arrossamenti.
Effetti sull’ambiente e sugli oggetti
Non bisogna trascurare l’impatto ambientale e sugli oggetti di uso comune. L’uso massiccio di igienizzanti, specialmente se associato a una scarsa attenzione nella gestione dei prodotti, può contribuire al rilascio di sostanze chimiche dannose nell’ambiente, incidendo anche sulla fauna selvatica che vive in contesti urbani. Dopo un certo tempo, i prodotti a base di alcol possono evaporare se lasciati in luoghi caldi, come all’interno delle automobili, facendo perdere al gel la sua efficacia disinfettante e lasciando residui irritanti che rovinano le superfici e aumentano il rischio di irritazioni cutanee.
- Evaporazione dell’alcool: l’esposizione a temperature elevate riduce la quantità di principio attivo e, dunque, l’efficacia del gel.
- Danneggiamento di materiali: superfici di abitacolo, sedili o altri oggetti possono usurarsi più rapidamente a contatto con residui di gel.
- Effetti sulle acque e sugli organismi: una gestione scorretta dei flaconi vuoti e dei residui dispersi nell’ambiente favorisce la contaminazione delle acque e la selezione di batteri resistenti ai disinfettanti.
Microbi e resistenza: verso un uso consapevole
L’aspetto più insidioso è senz’altro la resistenza microbica. Studi dimostrano che, come i batteri possono adattarsi agli antibiotici, anche virus e batteri possono acquisire una resistenza agli igienizzanti usati con eccessiva frequenza o in modo improprio. Riguardo a ciò, il consiglio degli esperti è quello di limitare l’uso dei prodotti disinfettanti solo quando strettamente necessario, favorendo il lavaggio accurato delle mani con acqua e sapone ogni volta che sia possibile. Questo metodo si dimostra in grado di eliminare la maggior parte dei patogeni senza alterare in modo significativo la flora protettiva della pelle.
L’impiego equilibrato di gel igienizzante, accompagnato da una corretta informazione sulle modalità d’uso, permette di conciliare efficacia e sicurezza. Ad esempio, va ricordato di:
- Applicare il gel solo in assenza di acqua e sapone, distribuendolo in modo uniforme ma evitando di ripetere l’operazione ogni pochi minuti.
- Evitare il contatto con occhi, bocca e mucose, specialmente nei bambini.
- Non miscelare prodotti tra loro e prestare particolare attenzione a non abusare di soluzioni chimiche differenti sulle superfici di casa; la combinazione di determinati agenti (ad esempio candeggina e ammoniaca) può rilasciare gas tossici dannosi per le vie respiratorie.
- Conservare i disinfettanti in un luogo fresco e asciutto, lontano dalla portata di bambini o di fonti di calore, per preservarne le proprietà e evitare rischi di evaporazione e irritazione.
Un uso scorretto del gel igienizzante porta a conseguenze ben più complesse di quanto comunemente si pensi. È fondamentale diffondere informazioni corrette per dissipare miti e false credenze che girano sul web, come il pericolo di esplosione dei flaconi lasciati in auto: il vero rischio consiste nella perdita di efficacia del prodotto e nel deterioramento delle superfici, non in un potenziale evento catastrofico.
La salute delle mani e quella generale dell’organismo passano attraverso scelte informate e consapevoli: l’igiene è importante, ma deve andare di pari passo con il rispetto per la pelle, l’ambiente e la sicurezza personale. Solo così è possibile prevenire non solo le infezioni, ma anche i rischi nascosti dietro l’uso scorretto dei gel igienizzanti per le mani.